Il Progetto
Nell’ambito di questa attività si è esaminata la vulnerabilità idrologica dei territori attraversati dal torrente e si è valutato in via preliminare l’effetto degli interventi antropici sulla capacità del corso d’acqua di smaltire le portate di piena.
Responsabili: P. Claps, D. Poggi
Collaboratori: F. Miotto, R. Radice, L. Periale
Descrizione del territorio
In questa prima parte si caratterizza il territorio attraversato dal torrente Banna-Bendola, che può essere diviso in due macrozone, una prettamente montana, ed una dalle caratteristiche tipiche di un bacino di fondo valle. Nella zone di monte, la forma geometrica del bacino risulta essere tipica di un bacino pedemontano, con un reticolo idrografico sviluppato sia in termini di asta principale che di aste secondarie.
Le aste fluviali, pur sottoposte a regimazione e ad altri interventi antropici, seguono ancora planimetricamente il loro svipuppo naturale. A partire dalla sezione di chiusura del bacino chiuso a valle della cassa di laminazione di Mathi, scendendo lungo l'asta principale, il bacino residuo presenta delle caratteristiche completamente diverse da quello più a monte: l'idrografia della rete secondaria è fortemente influenzata dalla presenza di una fitta rete di canali di irrigazione e di drenaggio artificiali, e le sezioni trasversali sono estremamente ridotte.
Le aste fluviali, pur sottoposte a regimazione e ad altri interventi antropici, seguono ancora planimetricamente il loro svipuppo naturale. A partire dalla sezione di chiusura del bacino chiuso a valle della cassa di laminazione di Mathi, scendendo lungo l'asta principale, il bacino residuo presenta delle caratteristiche completamente diverse da quello più a monte: l'idrografia della rete secondaria è fortemente influenzata dalla presenza di una fitta rete di canali di irrigazione e di drenaggio artificiali, e le sezioni trasversali sono estremamente ridotte.
Sistema idraulico
In quest'ultima fase si è valutato il comportamento del nodo idraulico Balangero-Mathi, per semplicità suddiviso nei suoi quattro elementi costitutivi: l'asta del Banna a monte del canale scolmatore, la presa del canale scolmatore, il canale stesso e la cassa di espansione più a valle. Per ognuno di questi elementi si è creato un modello il più accurato possibile sia della situazione attuale, sia della situazione che si andrebbe a creare una volta costruita una cassa di espansione a valle di Balangero.
Si sono eseguite numerose verifiche sul comportamento del nodo idraulico, utilizzando il software HEC-HMS dell'USACE, sotto alcune ipotesi di funzionamento della presa dello scolmatore. Si è poi considerato il funzionamento della cassa di espansione, ovviamente in funzione degli eventi di piena precedentemente individuati tramite la valutazione della pericolosità idraulica.
Si sono eseguite numerose verifiche sul comportamento del nodo idraulico, utilizzando il software HEC-HMS dell'USACE, sotto alcune ipotesi di funzionamento della presa dello scolmatore. Si è poi considerato il funzionamento della cassa di espansione, ovviamente in funzione degli eventi di piena precedentemente individuati tramite la valutazione della pericolosità idraulica.
Studio idrologico-idraulico condotto con il supporto di un modello numerico bidimensionale di simula
L'analisi condotta ha esplicitato in maniera univoca un’estesa insufficienza dell’attuale conformazione dell’alveo del torrente Banna-Bendola al contenimento della portata di piena di riferimento, con conseguenti estesi allagamenti delle aree perifluviali, in grado di coinvolgere anche i centri abitati che sorgono lungo il corso d’acqua. In particolare l’analisi condotta ha evidenziato che la portata massima del torrente Banna-Bendola, transitabile nel centro abitato del comune di Balangero, è inferiore alla portata massima transitabile nel torrente Banna-Bendola dal comune di Mathi fino al comune di Brandizzo. Al fine di ridurre l’attuale condizione di rischio idraulico le soluzioni individuate da attuare risultano essere le seguenti: 1. Realizzazione di opere destinate alla regolazione delle portate di piena del torrente Banna-Bendola nell’area pedemontana del bacino idrografico (dispositivi di laminazione delle piene); 2. Realizzazione di opere volte al contenimento delle portate di piena lungo l’intera asta del torrente (rilevati arginali); 3. Interventi per il miglioramento dell’officiosità idraulica del torrente (pulizia e riprofilatura alveo ed adeguamento/ampliamento strutturale attraversamenti esistenti); 4. Realizzazione di interventi puntuali di regolazione delle numerose opere di presa/restituzione dei canali irrigui che si diramano lungo l’alveo del torrente; 5. Realizzazione di sistema di monitoraggio delle portate in transito.
Valutazione della pericolosità idraulica
La pericolosità idraulica e idrologica del sistema in esame è stata valutata attraverso un'analisi statistica delle serie storiche dei massimi di precipitazione (stazioni pluviometriche di Lanzo, Ciriè e Front Malone), e valutando le portate al colmo di piena secondo metodi di analisi regionale (procedura ARPIEM e Va.PI.) e tramite l'applicazione di un modello afflussi-deflussi realizzato tramite il software HEC-HMS dell'USACE.
Il modello afflussi-deflussi è stato anche applicato per valutare gli effetti di eventi significativi verificatisi nell'ottobre 2000, nel novembre 2004 e nel settembre 2008.
Il modello afflussi-deflussi è stato anche applicato per valutare gli effetti di eventi significativi verificatisi nell'ottobre 2000, nel novembre 2004 e nel settembre 2008.